i nostri CD

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Ghetto Klezmorim (6)Note di presentazione al Cd “Ghetto Klezmorim”: .…”Dai canti che sono qui presentati deriva appunto un messaggio di speranza e – malgrado tutto – di fiducia. Esso parte dalle bocche dei diseredati, ma rappresenta un dono inestimabile per tutti, se e in quanto vogliono libertà, eguaglianza di diritti, giustizia.Sono canti rivolti a tutti coloro i quali credono fermamente che la società umana possa raggiungere questi traguardi; solo che lo voglia…”

Dott. Amos Luzzatto – Ex Presidente Comunità Ebraiche Italiane

Recensione de ” L’ UNITA’ ” –  “Ghetto Klezmorim” – Klezmer antirazzista

Barbapedana è un gruppo del trevigiano che da molti anni si dedica alla musica dei Balcani e dei popoli migranti, dal klezmer ashkenazita, alle musiche zingare: un universo che più soffre più sembra coltivare musiche straripanti di vitalità.

Da una regione critica in materia di intercultura, un appassionato messaggio antirazzista. Giordano Montecchi   

Tre decenni di passione per la musica popolare e di impegno civile, celebrati con questo sesto lavoro che emblematicamente presenta nella bella copertina uno scorcio del ghetto ebraico di Venezia. Ghetto Klezmorim contiene musiche dai Balcani, di ieri e di oggi, sincero tributo a popoli emarginati, discriminati e tormentati. Esercizio doveroso della memoria ma anche monito, perché il clima odierno presenta sinistre analogie con un passato nefasto, neppure troppo lontano. Con uno strumentario variegato (voci, violino, mandola, mandolino, chitarra, tamburitza, basso elettrico, clarinetto, sax soprano, flauti dolci, fisarmonica, batteria, darbuka, tamburi a cornice) i Barbapedana presentano undici brani, tra i più espressivi del loro ampio programma, che esplora, segnatamente, i repertori rom e delle popolazioni ebraiche dell’Europa Orientale. L’album sprigiona dosi schiette ed immediate di vivacità strumentale, con danze animate, melodie struggenti e malinconiche… Ciro De Rosa – Il Giornale della Musica

ZIVELI è il nostro Cd più balcanico, frutto di viaggi ed esperienze condivise con amici e musicisti dell’Est Europeo. Un sincero omaggio ai popoli diversi che abitano quei territori e che abbiamo avuto la fortuna di incontrare                                                          E’ dedicato principalmente a chi si è messo e si mette anche ora in viaggio alla ricerca di un futuro migliore per sè e la propria famiglia.      I bellissimi disegni di copertina dell’artista e clarinettista Oreste Sabadin e la prestigiosa presentazione di Marco Paolini impreziosiscono questo nostro lavoro.

 

 

 

I Tre Lorienti (4)

 I Tre Lorienti è sicuramente una delle produzioni italiane più riuscite del settore. Con questo Cd i Barbapedana, ormai una delle più belle realtà del folk contemporaneo italiano, ci offrono un viaggio che inizia con l’ Annunciazione e termina con l’Epifania, spostandosi dalla Spagna all’Ungheria, dall’Italia alla Francia e alla Gran Bretagna… Paolo Zara – Folk Bulletin                                                                              … ed ecco una tra le tante recensioni del relativo concerto:

 “Concerto trascinante, magico, interamente dedicato al ciclo della Natività visto attraverso la lente della musica   popolare più genuina. Particolarmente affascinante l’accostamento tra musica ed immagini…Corriere Alto Adige   

                   

L'è rivà el Barbapedana (2) E’ il disco delle nostre origini, frutto di una ricerca  nel territorio, elaborata poi a modo nostro, che ci ha poi portato ad uno spettacolo per famiglie divertente e coinvolgente:        “… I Barbapedana tornano all’antico e danno vita ad uno spettacolo con le musiche popolari recuperate dall’antica tradizione trevigiana… Un  discorso musicale di eccellente mistura nel quale si innestano storie, filastrocche, racconti e burattini, in un significativo e divertente viaggio nella cultura popolare veneta”                           Il Gazzettino

“ … la serata ha assunto i toni di un vero e proprio varietà popolare: da segnalare in particolare l’eccezionale prestazione di Alberto de Bastiani; trascinanti come sempre i Barbapedana…”    Il Corriere delle Alpi     

   

     

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